Novità di Keeper 
Privileged Access Manager KeeperPAM consente alle organizzazioni di ottenere visibilità, sicurezza, controllo e report completi su ogni utente e dispositivo. La soluzione KeeperPAM, basata sul cloud,
Questo mese abbiamo una serie di nuovi miglioramenti delle funzionalità e aggiornamenti dei prodotti da condividere con te, tra cui la modalità scura per Android, miglioramenti delle impostazioni per la Keeper Vault e l’estensione del browser, oltre a miglioramenti alla procedura di elaborazione delle credenziali AWS CLI con Keeper’s Secrets Manager (KSM). Continua a leggere per saperne di più.
Prova Keeper per Android in modalità scura
A seguito dell’espansione dell’interfaccia utente all’inizio di quest’anno, siamo lieti di annunciare la “Modalità scura” per Android. La modalità scura riduce l’affaticamento oculare e fornisce un’esperienza visiva confortevole in ambienti scarsamente illuminati. I nuovi utenti possono scaricare Keeper per Android dal Google Play Store, mentre per gli utenti esistenti l’app Keeper si aggiornerà automaticamente. Visita il menu delle impostazioni di Keeper per attivare o disattivare la modalità scura; per impostazione predefinita, l’interfaccia dell’app corrisponde alle impostazioni di visualizzazione del dispositivo.
Proteggi le tue chiavi di accesso AWS con Keeper Secrets Manager
Grazie alla migliore procedura per le credenziali di Keeper, ora potrai archiviare le credenziali AWS in modo sicuro nella tua Keeper Vault anziché archiviarle su un disco. AWS utilizzerà il processo eseguibile CLI AWS di Keeper per recuperare in modo sicuro le tue credenziali dalla cassaforte utilizzando Keeper Secrets Manager (KSM).
Utilizza il browser predefinito per l’opzione SSO per una facile autenticazione
Abilita la nuova opzione “Utilizza il browser predefinito per l’SSO” nel menu dell’app Keeper Desktop per essere indirizzato automaticamente al browser web predefinito e accedere mediante il provider d’identità configurato. L’implementazione di questa funzione opzionale fornisce supporto ai provider di identità SSO che consentono l’uso delle chiavi di sicurezza FIDO2 o di altri metodi di autenticazione che non sono tecnicamente supportati dal browser integrato di Keeper Desktop. Questa funzione è disponibile per i clienti SSO Cloud e può essere applicata con un parametro di configurazione del dispositivo.
Automatizza le approvazioni dei team e altro ancora con Keeper Automator 3.2
Il servizio Automator di Keeper esegue l’approvazione immediata dei dispositivi dopo aver effettuato l’accesso dal provider dell’identità SSO. Con l’ultimo aggiornamento di Automator, potrai ottenere una serie di aggiornamenti di grande impatto, tra cui approvazioni automatizzate per team-utente, opzioni di container semplificate, una facile implementazione dei servizi container Azure e AWS e un filtro opzionale per indirizzo IP e dominio e-mail.
Miglioramenti del generatore di password per KeeperFill
Con l’ultima versione di KeeperFill abbiamo apportato degli utili miglioramenti alla funzione generatore di password. Ora, Keeper offre agli utenti la “cronologia del generatore” per poter recuperare una password generata in precedenza, nel caso in cui tu abbia dimenticato di salvarla. Le password generate vengono crittografate e decifrate solo dopo aver effettuato l’accesso all’estensione. La cronologia delle password può essere cancellata in qualsiasi momento.
Utilizza Keeper Secrets Manager per ruotare le credenziali Okta e basate su API
Grazie alla rotazione delle password di Keeper, i clienti possono ruotare in modo sicuro le credenziali in qualsiasi ambiente basato sul cloud o on-premise. Abbiamo aggiunto il supporto per la rotazione delle password Okta, oltre che per qualsiasi tipo di credenziali basate su API REST che utilizzano gli script post-rotazione di Keeper. Questo ultimo caso d’uso utilizza l’API Okta per eseguire la rotazione delle password. Inoltre, ora puoi impostare un flag nella voce Keeper per informare il Keeper Gateway che esegue direttamente gli script di post-esecuzione.
Supporto per le chiavi di accesso Google
Nel tentativo di migliorare la sicurezza, di recente Google ha annunciato che le chiavi di accesso saranno il metodo di accesso predefinito per gli utenti, andando ad aggiungersi alla crescente lista di siti web che supportano le chiavi di accesso. All’inizio di quest’anno, Keeper ha lanciato il supporto per l’uso delle chiavi d’accesso nelle estensioni del browser per Chrome, Firefox, Edge, Brave e Safari. Configura una chiave d’accesso in Keeper dalle impostazioni di sicurezza di Google. La prossima volta che accedi a Google, KeeperFill compilerà automaticamente la chiave d’accesso.
Applicazione del codice PIN di Keeper Commander
Ora, Keeper Commander consente agli utenti di abilitare o disabilitare facilmente l’utilizzo del PIN sui dispositivi con chiave di sicurezza (Webauthn) mediante lo switch no-yubikey-pin per il comando del dispositivo. Questo miglioramento dell’MFA Commander costituisce un importante fattore di convenienza per gli utenti.
Diversi miglioramenti della CLI Commander
Keeper Commander è in continua evoluzione. Con l’ultima serie di miglioramenti, puoi:
- Mostrare tutti gli utenti nella colonna “Condivisi con” per il comando share-report con switch –show-team-users (nota: deve essere utilizzato in combinazione con switch -o)
- Impostare un logo della cassaforte diverso per nodo con il comando enterprise-node e lo switch –logo-file
- Limitare i risultati dei report sull’obsolescenza solo alle voci nelle cartelle condivise con switch –in-shared-folder
- Escludere l’appartenenza al team invocando download-membership con switch –folders-only o –fo
- Mostrare ulteriori dettagli per ciascuna azienda gestita mediante informazioni sul distributore
Lo sapevi?
Offriamo agli amministratori di Keeper una lista di controllo delle impostazioni e delle politiche di sicurezza essenziali al fine di proteggere il loro ambiente dalle minacce interne e dagli attacchi di acquisizione SSO. Dai un’occhiata ai nostri consigli qui e scopri cosa puoi fare per migliorare la sicurezza del cloud e saperne di più sulle lacune e sui rischi legati all’utilizzo del solo SSO nel nostro ultimo post sul blog.
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