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Tra le migliori prassi per un onboarding sicuro dei dipendenti vi sono: eseguire controlli preliminari esaustivi, formare i nuovi assunti in materia di sicurezza, assicurarsi che i dipendenti dispongano dell’accesso con privilegi minimi, dotare il personale di un password manager e infine monitorare continuamente l’attività dei dipendenti per rilevare comportamenti insoliti. Più la procedura di onboarding è sicura, e più sarà facile e sicuro eseguire l’offboarding dei dipendenti.
Continua a leggere per scoprire di più sulle migliori prassi per un onboarding sicuro dei dipendenti e perché è importante.
Che cos’è l’onboarding sicuro dei dipendenti e perché è importante?
L’onboarding sicuro dei dipendenti riguarda le procedure di onboarding incentrate sul rispetto delle migliori prassi in materia di sicurezza. L’obiettivo di una procedura di onboarding sicura è garantire la sicurezza dei dati relativi sia all’organizzazione che ai dipendenti. Oltre a ridurre le vulnerabilità, una procedura di onboarding dei dipendenti sicura aiuta le organizzazioni a soddisfare la conformità alle normative e a mitigare il rischio di minacce interne.
5 migliori prassi di onboarding sicuro dei dipendenti
Di seguito sono riportate alcune migliori prassi di onboarding dei dipendenti sicuro.
1. Eseguire controlli preliminari esaustivi
I controlli preliminari sono un passaggio essenziale per le nuove assunzioni. Prima di assumere qualcuno, le organizzazioni devono eseguire controlli preliminari esaustivi per verificare il livello di istruzione del candidato, le sue precedenti esperienze lavorative e lo stato della sua fedina penale. Inoltre, è consigliabile che le organizzazioni richiedano a tutti i potenziali dipendenti di fornire referenze a garanzia della loro personalità e affidabilità.
2. Formare i nuovi assunti in materia di sicurezza
Assicurarsi che i dipendenti siano adeguatamente formati in merito alle migliori prassi in materia di sicurezza informatica contribuisce a mitigare il rischio che commettano errori in grado di provocare potenzialmente una violazione. Il primo giorno di lavoro dei neo assunti, e in quelli successivi, è bene formarli in materia di sicurezza in modo che siano consapevoli dell’esistenza del phishing, che sappiano come gestire correttamente i dati aziendali e conoscano le migliori prassi inerenti le password. Più la formazione dei dipendenti in materia di sicurezza informatica è esaustiva, e maggiore sarà la sicurezza dell’organizzazione.
3. Assicurarsi di concedere l’accesso con privilegi minimi
L’implementazione del principio dei privilegi minimi (PoLP) all’interno dell’organizzazione garantisce che ogni dipendente possa accedere unicamente alle risorse di cui ha bisogno per svolgere le proprie mansioni lavorative, né di più né di meno. Non è raro, infatti, che i dipendenti godano di privilegi eccessivi, con conseguente aumento della superficie di attacco. Più la superficie di attacco di un’organizzazione è ampia, e più sarà facile per i criminali informatici spostarsi lateralmente nella rete qualora riuscissero a violarla.
Oltre a ridurre la superficie di attacco dell’organizzazione, garantire l’accesso con privilegi minimi contribuisce a ridurre considerevolmente il rischio di minacce interne, oltre che a soddisfare la conformità a normative quali l’Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) e il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Durante l’onboarding di un dipendente, è bene assicurarsi che possa accedere solo alle risorse di cui ha bisogno per svolgere il suo lavoro. Se il dipendente ha bisogno di ulteriori privilegi in seguito, fare in modo che debba motivarlo e fornire i privilegi solo se sono direttamente correlati alle mansioni lavorative del dipendente. Concedere subito privilegi eccessivi ai dipendenti può danneggiare l’organizzazione, perciò è meglio premunirsi.
4. Dotare i dipendenti di un password manager
Un password manager è uno strumento che aiuta i dipendenti a creare, gestire, archiviare e condividere le password in sicurezza. Inoltre, alcuni password manager possono memorizzare chiavi di accesso, codici 2FA, file, documenti e immagini. In assenza di un password manager, non si dispone di elementi per conoscere le prassi seguite dai dipendenti in materia di password, né di alcun modo per farle rispettare, con la conseguenza che, molto probabilmente, i dipendenti utilizzeranno password non sicure e riutilizzeranno le stesse password su più account. Questo può portare ad attacchi di compromissione degli account che espongono i dati aziendali.
Dotando i dipendenti di un password manager, gli amministratori IT avranno una visibilità completa sulle prassi in materia di password seguite dai dipendenti, e potranno imporre più facilmente la creazione e la gestione di password sicure. Inoltre, durante l’onboarding dei dipendenti, un password manager consente loro di accedere a tutti gli account e i sistemi di cui hanno bisogno per iniziare a ricoprire il loro nuovo ruolo.
5. Monitorare continuamente l’attività dei dipendenti per rilevare comportamenti insoliti
Anche dopo aver portato a termine la procedura di onboarding è importante monitorare regolarmente l’attività dei dipendenti al fine di rilevare comportamenti sospetti o insoliti. Accorgersi tempestivamente se un dipendente sta facendo qualcosa che potrebbe mettere a rischio l’organizzazione può contribuire in modo decisivo a proteggerla.
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L’onboarding sicuro dei dipendenti facilita anche le procedure di offboarding previste quando un dipendente lascia l’azienda. Keeper può aiutare la tua organizzazione a semplificare e rendere più sicure le procedure di onboarding e offboarding fornendo agli amministratori IT funzionalità di controllo degli accessi basati sui ruoli (RBAC) e di amministrazione delegata. Avvalendosi di Keeper per l’onboarding dei dipendenti è possibile fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno per iniziare caricando i documenti nella loro cassaforte password, incluse le credenziali di accesso a tutti gli account che utilizzeranno.
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